Ieri il mio grandissimo suocero mi ha prestato questo libro di Fabio Picchi che mi aveva già illustrato in un precedente pranzo domenicale esaltandomi la sua filosofia di vita e di mestiere, la sua dialettica e raccontandomi alcuni aneddoti simpatici narrati nel libro. Confesso che ero tutta contenta per essere finalmente venuta in possesso di un altro romanzo, di tutt'altro genere ma al momento di andare a letto mi sono portata questo del Picchi dicendomi che l'altro sicuramente mi avrebbe costretto ad una notte in bianco per finirlo ed ero già stanca morta, meglio evitare. Ma dopo poche pagine ho capito che quel libro non mi avrebbe comunque permesso di staccarmici e anche se dopo sole due ore era già finito ne ho passate altrettante a rigirarmi nel letto, eccitata, entusiasta per la scoperta di un nuovo amore e anche con la salivazione alla bocca per l'abilità con cui questo cuoco filosofo- o è il caso di dire teologo?-  sa ricostruire il piacere dato da certi sapori e certi piatti. Il libro ha come sottotitolo "La virtù in cucina e la passione degli avanzi" e attraverso 7 capitoli dedicati ogniuno ai 7 vizi capitali vuole insegnarci a curare questi vizi con i piatti della nostra tradizione italiana, quelli dei pranzi delle feste in cui le mamme, zie e nonne facevano a gara per il piatto migliore. Siamo lontani mille miglia dalla cucina dei grandi chef che Picchi nel libro giudica come " banale e stellato conformismo". La sua filosof (...)

 Buon weekend a tutti [immagine]

non so' se comprero' il libro che' non e' proprio il mio genere, ma la tua appassionante "recensione" me lo fara' comunque cercare in libreria

.....i mediocri imitano, i geni copiano.....

-pablo picasso-

- o sulla forchetta bruciacchiata usata per servire croste di parmigiano calde agli amici, da appendere in cucina come monito " se sarete carenti di amici o di croste da recuperare".

Ciao Orietta, grazie per la segnalazione ;
anch'io, in cucina, ho un forchettone annerito col quale arrostisco croste di parmigiano sul fuoco della cucina economica (e non arrostisco solo le croste ma spesso anche il guantone da cucina e qualche volta le dita...),

nella sua semplicità è un momento di festa per tutti...